Pomodoro
Questa pianta, originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’america latina (probabilmente Perù o Messico), viene coltivato in tutta Italia sia in colture da orto che industriali.
La pianta normalmente raggiunge un’altezza che varia dai 50 cm a 2 m. Presenta della peluria sia sul fusto che sulle foglie ed è di portamento eretto o sarmentoso (in relazione alla tipo di coltura scelto).
Il fiore solitamente cresce nella parte opposta alla foglia e assume una forma a calice di color giallo. La bacca del pomodoro – di forma, dimensione e colore variabili in relazione alla varietà – presenta una buccia liscia e una polpa carnosa con una suddivisione interna in logge, contenenti i semi di forma circolare appiattiti di color bianco giallo.
Le varie tipologie di pomodoro vengono suddivise sia in base alla forma della bacca, sia in base all’utilizzo finale della stessa.
Possono essere:
- tondo
- a peretta
- ovale
- costoluto
- a grappolo
La pianta del pomodoro non resiste alle basse temperature. Per questo motivo la coltivazione viene effettuata nel periodo primaverile-estivo. Nelle regioni del sud la coltivazione può essere anticipata di un mese o due in relazione alle condizioni climatiche. Può essere coltivata anche in serra o in tunnel, ed in questo caso si può coltivare tutto l’anno. Le piante di pomodoro solitamente vengono trapiantate a una distanza di 20-30 cm sulla fila e di 1-1,5 metri tra le file.
La preparazione del terreno è molto importante dato che la coltura resterà a dimora per più di 5 mesi. La struttura deve essere ben sciolta e fertile. Un eccesso di sostanza organica può essere fonte di marciumi radicali: per questo motivo raramente si effettuano concimazioni con letame ma si prediligono concimazioni minerali.
Il pomodoro ha portamento rampicante e per questo motivo è necessario un tutore che lo sostenga. Il tutore deve essere abbastanza robusto dato che dovrà sostenere il peso dei pomodori. Il trapianto si effettua solitamente nel mese di aprile/maggio al nord mentre si anticipa di un mese nel centro e nel sud. E’ importante, dopo il trapianto, tenere il terreno ben sgombro dalle erbe infestanti e ciò al fine di evitare l’assorbimento dell’acqua e dei sali minerali. E’ opportuno in seguito effettuare anche un leggero rincalzo per ricoprire le radici che affiorano dal terreno. Le annaffiature devono essere abbondanti e, nel periodo della fruttificazione, è consigliato aggiungere del concime solubile per dare un maggior apporto nutritivo.
Un’operazione molto importante è la sfemminellatura, che consiste nell’asportare i germogli secondari per favorire il germoglio principale.
La raccolta dei pomodori varia in base alla zona in cui ci troviamo, solitamente quelli da mensa vengono raccolti ancora verdi per aumentare la conservazione.
PARASSITI
I parassiti più pericolosi per il pomodoro sono presenti nel terreno, la Dorifera e i nematodi della patata arrecano molti danni alle radici del pomodoro. Si possono avere degli attacchi da afidi che, oltre a danneggiare i tessuti della pianta, provocano l’arricciamento della foglia e sono anche vettori di malattie virotiche. Per prevenire e combattere questi parassiti è opportuno irrorare le piante con dei prodotti a base di piretro, che oltre ad un’azione disinfettante hanno anche un tempo di carenza molto basso che permette di trattare le piante anche pochi giorni prima del raccolto.
MALATTIE
Anche per le malattie di tipo crittogamico l’apparato radicale è quello più colpito. In particolare due malattie fungine sono particolarmente diffuse: si tratta del marciume radicale e del marciume del colletto. Vengono colpiti anche il frutto e le foglie e si possono verificare delle macchie sulle foglie di color ambrato rossastro, e delle bolle circolari sui frutti di color verde scuro. Per prevenire alcune di queste malattie è necessario fare particolare attenzione alle quantità di concime e di acqua che andiamo a somministrare alle nostre piante. L’equilibrio idrico e di particolare importanza,:é per questo motivo che è sconsigliato lasciare seccare il terreno in modo eccessivo e successivamente inzupparlo per cercare di rimediare.